HEGEL
La Fenomenologia dello spirito di Friedrich Hegel può essere letta come un romanzo in cui il protagonista-eroe è lo spirito che, dopo travagliate vicende e ostacoli, perviene alla consapevolezza di essere tutta la realtà.
Con Spirito, Hegel intende l’Assoluto, l’Infinito, chiamato anche Ragione, Dio o Idea: è la totalità del reale in cui i singoli enti del mondo (il finito) sono nient’altro che momenti, parti del tutto infinito. Ma tale infinito non è una realtà statica, bella che data dall’inizio, ma si configura come un processo che si realizza con gradualità e che solo nell’uomo (spirito) acquista piena consapevolezza di sé. Per dirla in altri termini: nella Fenomenologia dello Spirito, Hegel ripercorre il cammino e le varie peripezie che lo Spirito, attraverso la coscienza umana, ha compiuto per uscire dalla sua individualità e riconoscersi come il tutto, unità di soggetto (uomo) e oggetto (le cose del mondo), finito e infinito, interno e esterno. Non a caso Hegel è l’esponente più importante della corrente filosofica chiamata idealismo in cui si nega l’autonomia della realtà che ci appare (fenomenica) ma la si concepisce come il riflesso, un momento, una creazione del soggetto, dello Spirito, dunque dell’uomo. “Tutto è Spirito” dicevano gli idealisti.
L'opera è formata da:
- COSCIENZA: certezza sensibile, percezione, intelletto
- AUTOCOSCIENZA: servo-padrone, stoicismo, scetticismo, coscienza infelice
- RAGIONE: ragione osservativa, ragione attiva, individualità in sé e per sé
La coscienza è secondo Hegel la prima tappa dello spirito ed è la forma di basilare rapporto dell’uomo con la realtà: consiste nella sua capacità di concepire l’esterno, il mondo, come esterno e separato da sé.
Con l'autocoscienza l’oggetto viene dunque percepito come non distaccato dal soggetto: ma siamo ancora in una forma embrionale di conoscenza di sé.
Infine definisce la ragione come: “la certezza di essere ogni realtà”.
Nella seconda sezione della Fenomenologia dello Spirito, Hegel affronta l’ultima parte del cammino della coscienza per assumere la piena comprensione di sé. L’universalità agognata ma non raggiunta nella fase precedente è realizzata, invece, nella fase dello spirito: la ragione si incarna nelle istituzioni storico-politiche di un popolo, nello Stato. Non è l’individuo a fondare la realtà in cui vive ma, al contrario, è la realtà a fondare l’individuo.
I CAPISALDI del SISTEMA HEGELIANO
1) CONVINZIONE DELLA RAZIONALITÀ DEL REALE: per cui tutta la realtà coincide con il dispiegarsi progressivo di un principio razionale (l'idea o Assoluto) il quale è onnicomprensivo e non è sostanza ma processo.
Dunque la sua verità si rivela alla fine, in cui si realizza la sintesi dei momenti precedenti.
Secondo Hegel la filosofia è descrizione di ció che è giá avvenuto e compresione della struttura razionale degli eventi (metafora della nottola di Minerva).
2) L'IDEA CHE LA VERITÀ COINCIDA CON IL TUTTO:
nel senso che non consiste in una considerazione parziale delle cose (astrazione) ma nella loro visione completa e globale infatti ogni cosa o aspetto del reale ha un senso che risiede nella sua relazione con tutti gli altri.
3) LA CONCEZIONE DIALETTICA DELLA REALTÀ E DEL PENSIERO:
secondo cui la realtá e il pensiero seguono la stessa legge di sviluppo che si compone di tre momenti:
- tesi : affermazione o posizione di un concetto astratto e limitato;
-antitesi : negazione della tesi;
- sintesi : negazione della negazione
I CAPISALDI del SISTEMA HEGELIANO
1) CONVINZIONE DELLA RAZIONALITÀ DEL REALE: per cui tutta la realtà coincide con il dispiegarsi progressivo di un principio razionale (l'idea o Assoluto) il quale è onnicomprensivo e non è sostanza ma processo.
Dunque la sua verità si rivela alla fine, in cui si realizza la sintesi dei momenti precedenti.
Secondo Hegel la filosofia è descrizione di ció che è giá avvenuto e compresione della struttura razionale degli eventi (metafora della nottola di Minerva).
2) L'IDEA CHE LA VERITÀ COINCIDA CON IL TUTTO:
nel senso che non consiste in una considerazione parziale delle cose (astrazione) ma nella loro visione completa e globale infatti ogni cosa o aspetto del reale ha un senso che risiede nella sua relazione con tutti gli altri.
3) LA CONCEZIONE DIALETTICA DELLA REALTÀ E DEL PENSIERO:
secondo cui la realtá e il pensiero seguono la stessa legge di sviluppo che si compone di tre momenti:
- tesi : affermazione o posizione di un concetto astratto e limitato;
-antitesi : negazione della tesi;
- sintesi : negazione della negazione